
Tutto questo senza tralasciare la pressione psicologica delle varie forze dell’ordine e di alcune autorità che non si sono risparmiati dal “fare visita” a persone di San Benedetto Po, tra cui ragazzi del nostro collettivo, non tanto per atti compiuti di dissenso, quanto piuttosto per timore della sola possibilità che potessero avere luogo forme di dissenso. Altri tempi erano gli anni ’50 quando, senza preavviso, centinaia di persone (e pietre) scesero in piazza contro il comizio, puramente provocatorio, di Almirante.

Il pensiero unico campa là dove si sente al sicuro, nel suo feudo senza contestazione, ma chi regala milioni di soldi pubblici a ditte private, scarica sulle famiglie l’aumento degli abbonamenti e i costi dei cattivi servizi, e vuole fare di ogni luogo la propria passerella non può pensare di continuare a raccontare le proprie filastrocche indisturbato. E soprattutto, chi sta dalla parte giusta non deve né lasciarsi intimidire né avere paura di dirlo. Siamo profondamente convinti della necessità del recupero del patrimonio artistico del complesso monastico, delle infrastrutture e delle attività produttive del nostro territorio, ma riteniamo fondamentali e imprescindibili la partecipazione e il coinvolgimento della comunità che ha già dimostrato anche con la rassegna Un PO Scossi di essere profondamente coinvolta nel sostegno al proprio Comune e alle sue peculiarità e pregi.
Dopo l’ennesima passerella di autorità politiche abbiamo ben compreso che oltre il danno c’è anche la beffa: dai pomposi discorsi si sono ottenute solo vaghe promesse di finanziamenti non quantificati lasciando ancora una volta i cittadini e gli amministratori locali alle prese con i danni del sisma, senza risposte certe. In conclusione, per quanto riguarda il Governo e Formigoni dunque, siamo a “parole e lustrini, tanti” ma a “fatti, pochi” con buona pace del pensiero unico. La Bassa ringrazia.
Ragazzi e Ragazze del
Collettivo Luna Storta