sabato 11 maggio 2013

[TESTIMONIANZA] 9 maggio: Giornata della memoria delle vittime del terrorismo


La seguente testimonianza è il frutto di una collaborazione inaspettata quanto preziosa avuta tra un nostro concittadino, membro dell'associazione "Ponti di memoria", ed il nostro collettivo. Oltre ai numerosi materiali ci ha consegnato forse la cosa più importante e preziosa che potesse donarci: la sua storia di uomo, il suo dolore e la sua tenacia nella ricerca di una Verità che, nel Paese delle stragi di stato, manca da sempre. Oggi pubblichiamo il suo contributo per celebrare un Giorno della memoria delle vittime del terrorismo che ha un che di beffardo: bisogna ricordare il "cosa", quando lo stato stesso si impegna nel non ricordare "chi", nonostante le numerose ricostruzioni documentate, queste stragi le ha compiute. 
Dedichiamo questo post e questo giorno alla memoria di Lorenzo Pinto, recentemente scomparso, e a Luigi Pinto, a Davide Caprioli, e tutte le vittime innocenti della violenza di stato. ]


Piazza Loggia. Reazioni alle assoluzioni in appello.


Sono un uomo come tanti, come tutti ma purtroppo mi porto dietro un pesante fardello. Ero un ragazzo spensierato, come tutti voi, con le mie idee ed ideali ma una mattina -il 28 Maggio 1974- una bomba in Piazza della Loggia a Brescia ha posto fine a tutto ciò. In Piazza quella mattina c'era una manifestazione sindacale contro l'aria di fascismo che in quei giorni si stava creando in città e in tutta Italia dato che faceva parte di un disegno sovversivo ideato da apparati dello stato e non solo.
C'erano operai e studenti, insegnanti e gente comune quando alle 10.20 di quel piovoso giorno scoppiò una bomba nascosta in un cestino sotto i portici della Piazza. I morti furono 8 e centinaia i feriti; io persi mio cognato, che cognato era solo per fini di legge, era mio fratello maggiore, il fratello che non avevo avuto.
Quel pomeriggio ero davanti alle fabbriche a fare volantinaggio, all'epoca non esistevano i cellulari ed il web, non vivevo a Brescia ma in un paese del sud-est barese quando un vicino di casa mi disse :"Corri a casa!".
Dal tono, avevo già capito che fosse successo qualcosa di grave, sapevo della manifestazione di Brescia, sapevo che mia sorella e mio cognato erano là, ma non potevo immaginare quello che poi mi sarebbe stato raccontato.
Lascio a voi capire ed immaginare a distanza di tutti questi anni cosa si prova a riaprire ferite che non si rimarginano, grazie anche al fatto che i tre processi fatti non hanno portato nè Verità nè Giustizia.
Al dolore si è aggiunto l'aver perso nel corso degli anni mia sorella, rimasta vedova da quel maledetto 28 maggio, e gli amici con cui si è condiviso questa battaglia ma anche la soddisfazione di averne trovati di nuovi per mantenere in vita coloro che non ci sono più, dato che la sete di Verità e Giustizia mi portano a gridare la mia rabbia e le mie ragioni, affinchè questi atti atroci non abbiano più a ripetersi.
Tante stragi di tanti innocenti, nessuna Verità e tante menzogne e depistaggi. Rivolgendomi a chi mi leggerà chiedo umilmente di lottare sempre per la verità contro ogni tentativo di nasconderla. E' "La Nostra Storia" la "Storia" di ognuno di noi, poteva capitare ad ognuno di noi ma è toccata alla mia famiglia ed io, per onorare l'eredità lasciatami, la "Dono" a voi. Fatene tesoro.

Silvio Bardini

Silvio Bardini, Lorenzo Pinto, Cristina Caprioli nel 2010

venerdì 3 maggio 2013

Achtung Banditen! II edizione FOTO e ringraziamenti

Un grazie sincero a tutti quelli e quelle che hanno partecipato, che ci hanno dato il loro sostegno, che si sono confrontati con noi in questi giorni di iniziative per il XXV APRILE.

E' stata una tre giorni ricca di nuovi spunti e proposte, da cui usciamo rafforzati e ottimisti, per continuare a recuperare il nostro filo rosso con la storia, per fare in modo che la cultura torni ad essere uno strumento di difesa delle coscienze e delle condizioni di vita, una forza di tutti creata dalla consapevolezza: un modo per declinare dunque al presente le aspirazioni -attenuate o rimosse, dai posteri, nel corso degli anni- di chi aveva liberato l'Italia dall'invasore nazista e dal suo sgherro fascista. 


Abbiamo anche sentito elogi istituzionali a Napolitano e alle forze armate in generale in questi giorni, ma chi ha combattuto per unʼItalia libera, ha combattuto per lʼidea di unʼaltra Italia, per la giustizia sociale, lʼestensione dei diritti e la partecipazione diretta delle masse alla vita politica. L’Italia di oggi, che Napolitano e le forze armate difendono, non è certo il frutto compiuto della Resistenza ma il tradimento di quegli ideali. Non dobbiamo dimenticarlo mai e con questa consapevolezza cerchiamo di coltivare giorno per giorno un'idea di Italia all'insegna della libertà, l'uguaglianza e la solidarietà.

Viva il XXV APRILE, viva la Resistenza!
Per un nuovo XXV APRILE, per una nuova Resistenza!