Un
grazie sincero a tutti quelli e quelle che hanno partecipato, che ci
hanno dato il loro sostegno, che si sono confrontati con noi in questi
giorni di iniziative per il XXV APRILE.
E' stata una tre giorni ricca di nuovi spunti e proposte, da cui usciamo rafforzati e ottimisti, per continuare a recuperare il nostro filo rosso con la storia, per fare in modo che la cultura torni ad essere uno strumento di difesa delle coscienze e delle condizioni di vita, una forza di tutti creata dalla consapevolezza: un modo per declinare dunque al presente le aspirazioni -attenuate o rimosse, dai posteri, nel corso degli anni- di chi aveva liberato l'Italia dall'invasore nazista e dal suo sgherro fascista.
Abbiamo anche sentito
elogi istituzionali a Napolitano e alle forze armate in generale in
questi giorni, ma chi ha combattuto per unʼItalia libera, ha combattuto
per lʼidea di unʼaltra Italia, per la giustizia sociale, lʼestensione
dei diritti e la partecipazione diretta delle masse alla vita politica.
L’Italia di oggi, che Napolitano e le forze armate difendono, non è
certo il frutto compiuto della Resistenza ma il tradimento di quegli
ideali. Non dobbiamo dimenticarlo mai e con questa consapevolezza cerchiamo di coltivare giorno per giorno un'idea di Italia all'insegna della libertà, l'uguaglianza e la solidarietà.
Viva il XXV APRILE, viva la Resistenza!
Per un nuovo XXV APRILE, per una nuova Resistenza!
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