domenica 23 dicembre 2012

Sprazzi di civilità, da riconquistare: ristabilita la lapide abbattuta la settimana del XXV aprile

Il Collettivo Luna Storta vuole ringraziare l’Amministrazione Comunale di San Benedetto Po e e la sezione ANPI locale, per aver concretizzato la nostra segnalazione risistemando la lapide sull’argine maestro a memoria della Liberazione e del passaggio del Po da parte degli alleati.
Durate la nostra “Pedalata della Memoria” del 25 Aprile scorso, una delle ultime tappe della nostra iniziativa per commemorare la Resistenza e la Liberazione a San Benedetto Po era appunto la lapide che commemorava una delle azioni compiute durante l’Operazione Herring negli ultimi giorni della Guerra.
La scoperta che il monumento era stato vandalizzato ci ha fatto capire ancora una volta perché avevamo voluto essere lì quel giorno, proprio per ricordare e capire la storia senza lasciarla immobile nei libri.
È proprio con la consapevolezza di questa necessità che con grande convinzione e senza ambiguità ci proponiamo di ricordare quotidianamente il significato storico e politico della lotta al fascismo e al nazismo. Conoscere ciò che è stato è l'unico modo per poter vivere il presente con un occhio critico e realmente consapevole e progettare un futuro per chiunque si senta a casa in questo Paese, in una settimana in cui abbiamo ricordato la strage di Piazza Fontana del 12 Dicembre 1969 e la strage razzista di Firenze dell’anno scorso.

Ragazzi e Ragazze
del Collettivo Luna Storta

domenica 2 dicembre 2012

TAV: in questo mondo di ladri. Solidarietà agli e alle Notav arrestati/e



alcuni dei grandi sponsor
del TAV: Cota, Bersani, Monti

Capita di sentire, in Valsusa come nel resto d'Italia, ovunque siano previste grandi opere, le parole come "progresso", "sviluppo", "crescita", "democrazia" e "futuro" spesso ripetute da chi governa, governo “tecnico” incluso.

Viene spontaneo, vedendo quel che ci circonda, chiedersi se queste persone intendano per "progresso" forse quello fatto dalla criminalità organizzata (e dalle aziende da essa controllate a caccia di appalti pubblici) nel nord Italia con i vari consigli comunali indagati o sciolti per infiltrazione mafiosa;

che forse per "sviluppo" intendano quello avuto dalla truffa del project financing che permette ad aziende private, che partecipano ai guadagni provenienti dalla gestione delle grandi opere, di scaricare i propri debiti sul debito pubblico nazionale;
che per "crescita" intendano quella della bolla speculativa nazionale ed internazionale di privati (politici e non), società e banche intorno alle cifre astronomiche dei finanziamenti pubblici alle grandi opere che sono inutili, dannose e che non ci possiamo nemmeno permettere.
E’ lecito chiedersi se la lezione di democrazia di questi professori passi per l’utilizzo di armi chimiche illegali, caccia alla popolazione civile residente, fermi e controlli arbitrari perché è questo quello che le persone subiscono quotidianamente vivendo in quella Valle. Forze dell’ordine schierate democraticamente a tutela di decisioni già prese senza alcun coinvolgimento né considerazione dei cittadini, senza alcuna considerazione degli effetti nefasti dei progetti che, dati e cifre alla mano, favoriscono solo gli interessi di chi deve costruire queste opere.

Seguendo questo ragionamento non è difficile intuire come il futuro che questi tecnici vedono per noi sia di sacrifici quando si parla di garantire i diritti ( vedasi i tagli alle pensioni, alla scuola, all’università, agli enti locali), e grigio come il cemento armato quando si parla di “crescita” ed “opportunità”.


Abbiamo, come cittadini, nessuno escluso, anche la responsabilità delle scelte su cui decidiamo di non prendere posizione e la necessità di riprendere a parlare delle cose da cui davvero dipendono la salute e la felicità delle nostre vite: una civiltà non può esistere senza la tutela delle proprie risorse, e questo richiede una presa di coscienza da parte di ciascuno di noi da subito. Non possiamo aspettare che sia troppo tardi.

Difendere i territori, la pubblicità dell’acqua, i diritti, l’equità e la giustizia sociale per tutti e per tutte deve essere fatto con grande senso di responsabilità e pacifica determinazione. Quello che da venti anni troviamo in Valle di Susa, e che l’assenza di reale volontà di dialogo da parte dello stato italiano vuole far passare come criminale, è la coerenza e l’incorruttibilità con cui amministratori locali e reti di privati cittadini portano avanti la propria lotta nell’interesse di tutti, diventando Esempi di condotta per ciascuno e ciascuna di noi. Esprimiamo perciò ferma e piena solidarietà a ciascuno e ciascuna dei Notav arrestati in questi giorni.

Perché le nostre vite finiscono quando tacciamo di fronte alle cose veramente importanti.
Perché tutte le lotte sono la stessa lotta.


Ragazzi e ragazze del
Collettivo Luna Storta