mercoledì 15 agosto 2012

Un PO scossi

Il programma dell'evento
Prosegue il percorso di solidarietà post-terremoto: a San Benedetto Po, alla fase di emergenza abitativa vera e propria si accompagna ora l'esigenza primaria di restituire ai cittadini i servizi di cui tutti necessitiamo. 
Ricordiamo infatti che la biblioteca, la palestra, il comune rimangono, a due mesi dal sisma, ancora inagibili (in sostituzione è stato istituito dalle province di Mantova, Modena e Reggio Emilia il BiblioBus: per maggiori informazioni consultate 
http://www.culturadellaricostruzione.it/).

A questo proposito l'impossibilità di realizzare la serie di eventi estivi previsti dalle varie associazioni ha reso possibile e necessario un lavoro di collaborazione collettiva per sostenere una raccolta fondi in favore di uno dei comuni da cui, noi giovani del collettivo, proveniamo. Anche da ciò si evince perchè non potevamo mancare di dare il nostro piccolo contributo.
Da una intensa collaborazione nelle scorse settimane, tra numerose associazioni sambenedettine, nasce dunque : un PO scossi. 
Una rassegna benefica di raccolta fondi all'insegna della musica, della danza, della recitazione e del buon cibo che si svolgerà tra il 24 e il 26 agosto in cui potrete sostenere anche iniziative di raccolta fondi del comune di Quistello.

Ti interessa fare volontariato in questa tre giorni insieme a noi? contattaci a collettivolunastorta@ gmail.com

Di seguito, il testo di promozione dell'evento.

Col terremoto abbiamo perso diverse cose. Abbiamo perso certezze, sicurezze, serenità, luoghi. La certezza che la pianura fosse una zona sicura, che sì, qualche volta qualche scossa si sentiva, ma veniva da zone sismiche, non le nostre… La sicurezza che la terra sotto i nostri piedi ci accogliesse, ci proteggesse, che non fosse qualcosa di ostile. La serenità, perché nonostante siano passati due mesi il terremoto è dentro di noi, basta il passare di un camion o il tintinnio di un bicchiere per farci sobbalzare e battere forte il cuore. E infine abbiamo perso i luoghi, le case, i posti di lavoro.

Questa è la prima cosa che si nota quando si va in una zona terremotata: le crepe sui muri, le spaccature sugli edifici, i nastri rossi che limitano l’accesso a zone che prima facevano parte della quotidianità. A San Benedetto Po subito si vede il campanile quattrocentesco di San Floriano, mutilato nei suoi pinnacoli. Stessa sorte è accaduta al campanile della chiesa di San Siro. E il centro storico è “una zona rossa transennata, deserta e silenziosa con un futuro quanto mai incerto” (parole del sindaco) .

Nonostante le perdite qualcosa però il sisma ci ha pure dato: il senso di comunità, l’unione al di là delle difficoltà e delle divisioni. Il terremoto ci ha tolto qualcosa? E noi ce lo riprendiamo! Anche se è difficile e ci vogliono risorse per rimettere tutto a posto, le associazioni e i cittadini di San Benedetto non si tirano indietro. È con questo spirito che nei giorni dopo il sisma è nata un’idea da alcune associazioni polironiane, la volontà di fare qualcosa e non restare ad osservare impotenti le decisioni imposte da sfere più alte su tempi e modi da rispettare per la ricostruzione. San Benedetto Po ha bisogno del suo centro, del Monastero, del Museo con le sue collezioni, della Sala Civica, dell’ex Refettorio Monastico, dell’ex Infermeria, della Biblioteca, dell’Oratorio. Luoghi simbolo di unione e comunità, ma anche luoghi operativi, vivi, vissuti ogni giorno dai cittadini e dai turisti.

Davanti a questa esigenza le associazioni si sono incontrate e unendo esperienze e proposte è nato l’evento “UN PO SCOSSI musica spettacoli e buona cucina insieme per ricostruire”. Una tre giorni all’insegna della musica, della danza, del teatro e dell’arte, uniti con un mix di buona cucina mantovana, che ha come scopo di raccogliere fondi per la ricostruzione di San Benedetto Po.

L’organizzazione delle serate è a cura di persone che hanno saputo unirsi al di là delle diversità di opinioni e idee, per puro spirito di solidarietà e per un fine più alto, quello di raccogliere fondi per salvare un patrimonio storico e artistico millenario, che proprio nei giorni tristi del sisma avrebbe dovuto mostrare al pubblico le ultime parti restaurate, ma che ora purtroppo giacciono chiuse con un destino sospeso circa la loro riapertura. Tutte le serate si svolgeranno grazie a volontari, anche i musicisti, i ballerini, gli attori e tutti quelli che interverranno a rendere magiche queste serate lo faranno a titolo gratuito. Un grazie particolare va a tutti gli artisti che hanno risposto numerosi e hanno deciso di partecipare a un evento di raccolta fondi sapendo di non ricevere nulla in cambio.

Gli eventi si terranno in Piazza Matilde di Canossa e Piazza Teofilo Folengo, dove saranno allestiti i palchi. Ci saranno 3 punti ristoro sparsi per le piazze dove si potranno gustare specialità tipiche come risotto con la salamella, gnocco fritto e panini col cotechino.