domenica 23 dicembre 2012

Sprazzi di civilità, da riconquistare: ristabilita la lapide abbattuta la settimana del XXV aprile

Il Collettivo Luna Storta vuole ringraziare l’Amministrazione Comunale di San Benedetto Po e e la sezione ANPI locale, per aver concretizzato la nostra segnalazione risistemando la lapide sull’argine maestro a memoria della Liberazione e del passaggio del Po da parte degli alleati.
Durate la nostra “Pedalata della Memoria” del 25 Aprile scorso, una delle ultime tappe della nostra iniziativa per commemorare la Resistenza e la Liberazione a San Benedetto Po era appunto la lapide che commemorava una delle azioni compiute durante l’Operazione Herring negli ultimi giorni della Guerra.
La scoperta che il monumento era stato vandalizzato ci ha fatto capire ancora una volta perché avevamo voluto essere lì quel giorno, proprio per ricordare e capire la storia senza lasciarla immobile nei libri.
È proprio con la consapevolezza di questa necessità che con grande convinzione e senza ambiguità ci proponiamo di ricordare quotidianamente il significato storico e politico della lotta al fascismo e al nazismo. Conoscere ciò che è stato è l'unico modo per poter vivere il presente con un occhio critico e realmente consapevole e progettare un futuro per chiunque si senta a casa in questo Paese, in una settimana in cui abbiamo ricordato la strage di Piazza Fontana del 12 Dicembre 1969 e la strage razzista di Firenze dell’anno scorso.

Ragazzi e Ragazze
del Collettivo Luna Storta

domenica 2 dicembre 2012

TAV: in questo mondo di ladri. Solidarietà agli e alle Notav arrestati/e



alcuni dei grandi sponsor
del TAV: Cota, Bersani, Monti

Capita di sentire, in Valsusa come nel resto d'Italia, ovunque siano previste grandi opere, le parole come "progresso", "sviluppo", "crescita", "democrazia" e "futuro" spesso ripetute da chi governa, governo “tecnico” incluso.

Viene spontaneo, vedendo quel che ci circonda, chiedersi se queste persone intendano per "progresso" forse quello fatto dalla criminalità organizzata (e dalle aziende da essa controllate a caccia di appalti pubblici) nel nord Italia con i vari consigli comunali indagati o sciolti per infiltrazione mafiosa;

che forse per "sviluppo" intendano quello avuto dalla truffa del project financing che permette ad aziende private, che partecipano ai guadagni provenienti dalla gestione delle grandi opere, di scaricare i propri debiti sul debito pubblico nazionale;
che per "crescita" intendano quella della bolla speculativa nazionale ed internazionale di privati (politici e non), società e banche intorno alle cifre astronomiche dei finanziamenti pubblici alle grandi opere che sono inutili, dannose e che non ci possiamo nemmeno permettere.
E’ lecito chiedersi se la lezione di democrazia di questi professori passi per l’utilizzo di armi chimiche illegali, caccia alla popolazione civile residente, fermi e controlli arbitrari perché è questo quello che le persone subiscono quotidianamente vivendo in quella Valle. Forze dell’ordine schierate democraticamente a tutela di decisioni già prese senza alcun coinvolgimento né considerazione dei cittadini, senza alcuna considerazione degli effetti nefasti dei progetti che, dati e cifre alla mano, favoriscono solo gli interessi di chi deve costruire queste opere.

Seguendo questo ragionamento non è difficile intuire come il futuro che questi tecnici vedono per noi sia di sacrifici quando si parla di garantire i diritti ( vedasi i tagli alle pensioni, alla scuola, all’università, agli enti locali), e grigio come il cemento armato quando si parla di “crescita” ed “opportunità”.


Abbiamo, come cittadini, nessuno escluso, anche la responsabilità delle scelte su cui decidiamo di non prendere posizione e la necessità di riprendere a parlare delle cose da cui davvero dipendono la salute e la felicità delle nostre vite: una civiltà non può esistere senza la tutela delle proprie risorse, e questo richiede una presa di coscienza da parte di ciascuno di noi da subito. Non possiamo aspettare che sia troppo tardi.

Difendere i territori, la pubblicità dell’acqua, i diritti, l’equità e la giustizia sociale per tutti e per tutte deve essere fatto con grande senso di responsabilità e pacifica determinazione. Quello che da venti anni troviamo in Valle di Susa, e che l’assenza di reale volontà di dialogo da parte dello stato italiano vuole far passare come criminale, è la coerenza e l’incorruttibilità con cui amministratori locali e reti di privati cittadini portano avanti la propria lotta nell’interesse di tutti, diventando Esempi di condotta per ciascuno e ciascuna di noi. Esprimiamo perciò ferma e piena solidarietà a ciascuno e ciascuna dei Notav arrestati in questi giorni.

Perché le nostre vite finiscono quando tacciamo di fronte alle cose veramente importanti.
Perché tutte le lotte sono la stessa lotta.


Ragazzi e ragazze del
Collettivo Luna Storta

giovedì 29 novembre 2012

IOTTOperilDICIOTTO perchè... banchetto raccolta firme per il referendum sul lavoro

Perchè tagliare diritti non fa risparmiare a nessuno che lavori onestamente.

Perchè i nostri genitori, i nostri parenti, i nostri amici, ma anche gli estranei e noi non perdiamo il lavoro ingiustamente.

Perchè di questi tempi già è dura averlo un lavoro e fin troppo facile perderlo

Perchè i diritti conquistati con sacrificio vanno difesi.

Perchè chi ha votato questa legge non pensa a chi ne subirà le conseguenze.

Perchè chi ha votato questa legge non ha un lavoro dipendente.

Perchè chi ha votato questa legge ha a cuore gli interessi di chi ci guadagna, sempre e comunque.

Perchè chi ha votato questa legge, problemi ad arrivare alla fine del mese non ne ha.
Perchè se di fronte ad un'INGIUSTIZIA non ti schieri, hai già scelto DA CHE PARTE STARE.

-Scegli la PARTE GIUSTA, vieni e FIRMA ANCHE TU!-
Banchetto di raccolta firme (anche in caso di maltempo) sotto i portici di p.zza Teofilo Folengo DOMENICA 2 DICEMBRE a SAN BENEDETTO PO dalle 9:00 alle 12:30.

mercoledì 14 novembre 2012

Naziskin E doppiopetto? Smascherare l'ipocrisia!

20 ottobre 2012: il giorno successivo a questa data apprendiamo dal comunicato ufficiale che piu' persone hanno fatto irruzione durante la notte all'interno dello Spazio Sociale ''La Boje'', rubato soldi e oggetti, divelto la porta e distrutto quanto possibile all'interno, in maniera vile e subdola. E' solo l'ultima e la piu' grave delle provocazioni avvenute all'interno della citta', compiuta da giovani che evidentemente si sentono legittimati o quantomeno protetti da certa parte della politica e del giornalismo cittadini, nel pieno solco della tradizione littoria.

Siamo convinti della necessita' che Mantova -medaglia di Bronzo della Resistenza - e il suo territorio ribadiscano ancora una volta che non c'è spazio per provocatori che cercano visibilità prendendosela sempre con chi sta dalla parte dei più deboli e degli sfruttati, come da sempre accade.

 Per questo invitiamo chiunque si senta estraneo all'utilizzo dell'intimidazione come metodo di affermazione delle proprie idee a partecipare alla manifestazione cittadina, indetta dal Comitato Mantova Antifascista e Antirazzista. qui il link della manifestazione

- La partenza del Corteo e' prevista per le 15:30 di SABATO 17 novembre 2012 dalla stazione dei treni di Mantova -

''Il fascismo non era soltanto un malgoverno buffonesco e improvvido, ma il negatore della giustizia; non aveva soltanto trascinato l'Italia in una guerra ingiusta ed infausta, ma era sorto e si era consolidato come custode di un ordine e di una legalità detestabili, fondati sulla costrizione di chi lavora, sul profitto incontrollato di chi sfrutta il lavoro altrui, sul silenzio imposto a chi pensa e non vuole essere servo, sulla menzogna sistematica e calcolata.'' Primo Levi

''L'ultimo appello di Primo Levi non dice non dimenticatemi, bensì non dimenticate.'' Claudio Toscani

Ragazzi e ragazze del
Collettivo Luna Storta

mercoledì 7 novembre 2012

Sciopero generale europeo - corteo studentesco: organizza la tua rabbia!

Le misure di austerità imposte da organi non eletti e non controllati da nessuno (FMI, BCE) richiedono una presa di coscienza collettiva ed unitaria di tutti i cittadini italiani ed europei. L'aspetto internazionale della crisi dei mercati finanziari che ha travolto le economie di tutto il mondo richiede una risposta internazionale che la divisione in stati nazionali non e' in grado di rappresentare. La scelta di aderire come studenti e lavoratori al primo tentativo di costruzione europea dell'opposizione al sistema neoliberista e' frutto di questa consapevolezza. I finanziamenti al reparto militare (280 miliardi in dieci anni), per il salvataggio delle banche (4500 miliardi di euro), per le grandi opere (35 miliardi per il TAV) dimostrano che i soldi ci sono ed il modo in cui vengono spesi e' una precisa e cieca scelta politica di un sistema e di uomini di potere agli sgoccioli. C'e' un modo diverso e vero di fare politica che e' fatto di valori e coscienza ed e' ora di farsi sentire. Invertiamo la rotta e facciamo pagare la crisi a chi l'ha creata! Per un'Europa unita di Solidarieta' e Diritti finanziamo la Cultura, il Lavoro, i Trasporti!

Partecipa, diffondi, costruisci. Organizza la tua rabbia!

Il 14 novembre, tutti in piazza!

- Mantova - ore 08:00 viale risorgimento (studenti) ore 09:00 Porta Pradella (lavoratori)

domenica 7 ottobre 2012

La passerella del pensiero unico a San Benedetto Po? Formigoni non sei il benvenuto

Ieri San Benedetto Po ha assistito alla passerella dei vari ministri, assessori regionali e del Presidente della regione Lombardia, Roberto Formigoni. Niente di quello che abbiamo visto ci è parso sobrio o sacrificato, termini tanto cari ai tecnici e tra i più in voga del momento, per giustificare ogni taglio alla spesa pubblica. Ci è sembrato surreale, prima ancora dello schieramento imponente delle varie forze dell’ordine (e dei relativi costi), le modalità grottesche con cui si è svolto l’incontro: inviti selezionati e nominali, con facoltà d’intervento fortemente limitate, rivolti solo a esponenti di “Governo, Regione, enti locali, parti economiche e sociali” (?), con buona pace dei cittadini comuni che si sono visti negare, de facto, anche la possibilità di assistere nel loro paese ad un evento che li riguardava tutti, e forse più di tutti, dal primo all’ultimo.
Tutto questo senza tralasciare la pressione psicologica delle varie forze dell’ordine e di alcune autorità che non si sono risparmiati dal “fare visita” a persone di San Benedetto Po, tra cui ragazzi del nostro collettivo, non tanto per atti compiuti di dissenso, quanto piuttosto per timore della sola possibilità che potessero avere luogo forme di dissenso. Altri tempi erano gli anni ’50 quando, senza preavviso, centinaia di persone (e pietre) scesero in piazza contro il comizio, puramente provocatorio, di Almirante.

Ieri invece siamo stati accerchiati, identificati e scortati poi dalla polizia lungo tutto il tragitto della piazza, pur sapendo che chi fa dei soldi pubblici ciò che vuole, delinquendo, stava in un altro punto della piazza dietro ad un microfono. In ogni caso possiamo dirci soddisfatti doppiamente di aver partecipato a questa opera di risveglio della comunità: non siamo stati i soli infatti a partecipare a questa iniziativa varia di protesta sotterranea e spontanea dei sambenedettini contro chi si fa bello a nostre spese e sulla nostra pelle; applausi e apprezzamenti ci hanno poi confermato che non eravamo i soli a pensarla così e questa solidarietà indiretta ha cancellato gli ultimi dubbi sulla giustezza della nostra scelta.

Il pensiero unico campa là dove si sente al sicuro, nel suo feudo senza contestazione, ma chi regala milioni di soldi pubblici a ditte private, scarica sulle famiglie l’aumento degli abbonamenti e i costi dei cattivi servizi, e vuole fare di ogni luogo la propria passerella non può pensare di continuare a raccontare le proprie filastrocche indisturbato. E soprattutto, chi sta dalla parte giusta non deve né lasciarsi intimidire né avere paura di dirlo. Siamo profondamente convinti della necessità del recupero del patrimonio artistico del complesso monastico, delle infrastrutture e delle attività produttive del nostro territorio, ma riteniamo fondamentali e imprescindibili la partecipazione e il coinvolgimento della comunità che ha già dimostrato anche con la rassegna Un PO Scossi di essere profondamente coinvolta nel sostegno al proprio Comune e alle sue peculiarità e pregi. 

Dopo l’ennesima passerella di autorità politiche abbiamo ben compreso che oltre il danno c’è anche la beffa: dai pomposi discorsi si sono ottenute solo vaghe promesse di finanziamenti non quantificati lasciando ancora una volta i cittadini e gli amministratori locali alle prese con i danni del sisma, senza risposte certe. In conclusione, per quanto riguarda il Governo e Formigoni dunque, siamo a “parole e lustrini, tanti” ma a “fatti, pochi” con buona pace del pensiero unico. La Bassa ringrazia.


Ragazzi e Ragazze del
Collettivo Luna Storta

mercoledì 26 settembre 2012

A 100 thousand poets for change- 100mila poeti per il cambiamento

In contemporanea mondiale, in 800 località di 120 Paesi del mondo avrà luogo anche quest'anno, il 29 settembre, la rassegna poetica aperta a tutti “100mila poeti per il cambiamento”.

"La pace e la sostenibilità sono due delle principali preoccupazioni in tutto il mondo, e i principi ispiratori di questo evento globale," ha detto Michael Rothenberg, co-fondatore di 100mila Poeti per il Cambiamento. "Siamo in un mondo in cui si tratta di una questione che non deve essere solo recepita. Deve essere costruito un terreno comune attraverso questa raccolta globale di storie locali, che è il modo in cui creare un racconto vero per poterci dare consapevolezza sul nostro futuro. "

Come organizzatori vorremmo fornire lo spazio per costruire insieme un percorso che partendo dalla poesia, alfiere della cultura, riesca a farci comprendere l'importanza e la necessità di un cambiamento, in una prospettiva di giustizia sociale e sostenibilità, che non riguardi solo l'ambiente, ma anche il mondo del lavoro, i consumi, lo stato sociale, gli spazi di aggregazione. Per questa ragione cogliamo l'occasione per invitarvi a 100mila poeti per il cambiamento - San Benedetto Po che si svolgerà presso il parco comunale dalle 15:30 alle 18:30, sabato 29 settembre, in cui ciascuno avrà la possibilità di leggere o declamare poesie proprie o d'autore e non solo.

La giornata vogliamo dedicarla al poeta sambenedettino scomparso, Umberto Bellintani.

Programma della giornata
dalle 15:30 alle 16:30 lettura libera di poesie
dalle 16:00 merenda per tutti
dalle 16:40 – 17:30 improvvisazione con accompagnamento musicale
17:30 – 18:15 esibizione di chitarre classiche e acustiche

All'evento sarà presente materiale informativo e libri di poesia da sfogliare e leggere.

In caso di pioggia, l'evento si terrà presso la sala conferenze dell'arci Primo Maggio, al primo piano. (richiesta tessera arci)

Assemblea cittadina per parlare di razzismo e sicurezza

Condividiamo con piacere un'iniziativa volta a diradare la nebbia dell'ignoranza su cui sempre campano discorsi razzisti e qualunquisti che si provano a far passare da innocenti chiacchiere da bar.

Dall'articolo di presentazione della serata: [..] la tavola rotonda di giovedì 27 settembre vorrebbe dare un contributo alla città su questioni che mostrano sempre, senza nessuna offesa e presunzione, un livello del discorso molto basso. Riteniamo infatti che sia necessario fare chiarezza e fornire elementi di ragionamento e approfondimento sulle tematiche securitarie, che trovano l’epicentro della retorica politica razzista nella zona della stazione ferroviaria cittadina. Lo scopo non è quello di sottovalutare alcuni episodi con una retorica buonista, ma di fornire strumenti per leggere i problemi di questa zona di Mantova, usati da consiglieri comunali e gruppi apertamente neonazisti per fomentare odio contro il diverso o speculare elettoralmente. Per fare un esempio, ci sembra ridicolo costruire tigri di carta e chiamarle “emergenza sicurezza” riducendo il tutto alla concentrazione di ristoranti di kebab.
Mantova Antifascista e Antirazzista

MANTOVA - GIOVEDÌ 27 SETTEMBRE@ sala Isabella D’Este, via Giulio Romano
ORE 21.00
qui l'articolo completo http://mantovantifascista.noblogs.org/post/2012/09/24/assemblea-cittadina-per-parlare-di-razzismo-e-sicurezza/



mercoledì 15 agosto 2012

Un PO scossi

Il programma dell'evento
Prosegue il percorso di solidarietà post-terremoto: a San Benedetto Po, alla fase di emergenza abitativa vera e propria si accompagna ora l'esigenza primaria di restituire ai cittadini i servizi di cui tutti necessitiamo. 
Ricordiamo infatti che la biblioteca, la palestra, il comune rimangono, a due mesi dal sisma, ancora inagibili (in sostituzione è stato istituito dalle province di Mantova, Modena e Reggio Emilia il BiblioBus: per maggiori informazioni consultate 
http://www.culturadellaricostruzione.it/).

A questo proposito l'impossibilità di realizzare la serie di eventi estivi previsti dalle varie associazioni ha reso possibile e necessario un lavoro di collaborazione collettiva per sostenere una raccolta fondi in favore di uno dei comuni da cui, noi giovani del collettivo, proveniamo. Anche da ciò si evince perchè non potevamo mancare di dare il nostro piccolo contributo.
Da una intensa collaborazione nelle scorse settimane, tra numerose associazioni sambenedettine, nasce dunque : un PO scossi. 
Una rassegna benefica di raccolta fondi all'insegna della musica, della danza, della recitazione e del buon cibo che si svolgerà tra il 24 e il 26 agosto in cui potrete sostenere anche iniziative di raccolta fondi del comune di Quistello.

Ti interessa fare volontariato in questa tre giorni insieme a noi? contattaci a collettivolunastorta@ gmail.com

Di seguito, il testo di promozione dell'evento.

Col terremoto abbiamo perso diverse cose. Abbiamo perso certezze, sicurezze, serenità, luoghi. La certezza che la pianura fosse una zona sicura, che sì, qualche volta qualche scossa si sentiva, ma veniva da zone sismiche, non le nostre… La sicurezza che la terra sotto i nostri piedi ci accogliesse, ci proteggesse, che non fosse qualcosa di ostile. La serenità, perché nonostante siano passati due mesi il terremoto è dentro di noi, basta il passare di un camion o il tintinnio di un bicchiere per farci sobbalzare e battere forte il cuore. E infine abbiamo perso i luoghi, le case, i posti di lavoro.

Questa è la prima cosa che si nota quando si va in una zona terremotata: le crepe sui muri, le spaccature sugli edifici, i nastri rossi che limitano l’accesso a zone che prima facevano parte della quotidianità. A San Benedetto Po subito si vede il campanile quattrocentesco di San Floriano, mutilato nei suoi pinnacoli. Stessa sorte è accaduta al campanile della chiesa di San Siro. E il centro storico è “una zona rossa transennata, deserta e silenziosa con un futuro quanto mai incerto” (parole del sindaco) .

Nonostante le perdite qualcosa però il sisma ci ha pure dato: il senso di comunità, l’unione al di là delle difficoltà e delle divisioni. Il terremoto ci ha tolto qualcosa? E noi ce lo riprendiamo! Anche se è difficile e ci vogliono risorse per rimettere tutto a posto, le associazioni e i cittadini di San Benedetto non si tirano indietro. È con questo spirito che nei giorni dopo il sisma è nata un’idea da alcune associazioni polironiane, la volontà di fare qualcosa e non restare ad osservare impotenti le decisioni imposte da sfere più alte su tempi e modi da rispettare per la ricostruzione. San Benedetto Po ha bisogno del suo centro, del Monastero, del Museo con le sue collezioni, della Sala Civica, dell’ex Refettorio Monastico, dell’ex Infermeria, della Biblioteca, dell’Oratorio. Luoghi simbolo di unione e comunità, ma anche luoghi operativi, vivi, vissuti ogni giorno dai cittadini e dai turisti.

Davanti a questa esigenza le associazioni si sono incontrate e unendo esperienze e proposte è nato l’evento “UN PO SCOSSI musica spettacoli e buona cucina insieme per ricostruire”. Una tre giorni all’insegna della musica, della danza, del teatro e dell’arte, uniti con un mix di buona cucina mantovana, che ha come scopo di raccogliere fondi per la ricostruzione di San Benedetto Po.

L’organizzazione delle serate è a cura di persone che hanno saputo unirsi al di là delle diversità di opinioni e idee, per puro spirito di solidarietà e per un fine più alto, quello di raccogliere fondi per salvare un patrimonio storico e artistico millenario, che proprio nei giorni tristi del sisma avrebbe dovuto mostrare al pubblico le ultime parti restaurate, ma che ora purtroppo giacciono chiuse con un destino sospeso circa la loro riapertura. Tutte le serate si svolgeranno grazie a volontari, anche i musicisti, i ballerini, gli attori e tutti quelli che interverranno a rendere magiche queste serate lo faranno a titolo gratuito. Un grazie particolare va a tutti gli artisti che hanno risposto numerosi e hanno deciso di partecipare a un evento di raccolta fondi sapendo di non ricevere nulla in cambio.

Gli eventi si terranno in Piazza Matilde di Canossa e Piazza Teofilo Folengo, dove saranno allestiti i palchi. Ci saranno 3 punti ristoro sparsi per le piazze dove si potranno gustare specialità tipiche come risotto con la salamella, gnocco fritto e panini col cotechino.


domenica 17 giugno 2012

Un sorriso oltre la paura

Ci siamo congedati giovedì sera, ultimo giorno di apertura previsto per il campo sfollati di Pegognaga, dal nostro impegno di volontari per l’animazione dei piccoli. E’ stata un’esperienza sensazionale per il trasporto emotivo che solo il vivere appieno le situazioni può dare: non siamo scout, né educatori di professione ma abbiamo capito che attraverso la volontà, anche di semplici studenti, è possibile trasmettere, e ricevere, molto. La cosa che ci rende più orgogliosi, è di aver potuto contribuire a trasformare un luogo e una situazione legati ad un evento spaventoso, in qualcosa di positivo e da ricordare sia per noi ma soprattutto per chi al campo, in queste settimane, ci ha dovuto vivere. Sappiamo che per molte famiglie i problemi non si esauriscono oggi e per quanto ci è possibile continueremo ad offrire il nostro contributo invitando chiunque abbia cuore e tempo per farlo ad offrirsi volontario per altre realtà che manifestino bisogno.Siamo contenti di aver contribuito a dimostrare come una comunità ferita possa reagire ed essere solidale, ma non troviamo concepibile che una cosa che dovrebbe essere normale sia confinata agli stati di emergenza dall’egoismo delle nostre vite di quieta disperazione. Tutti possiamo fare la nostra parte per rendere migliore questo mondo, qui e adesso. 

“I bambini sono meravigliosi: appena arriva il terremoto si spaventano e un quarto d'ora dopo sono già a correre e giocare. In noi invece la paura rimane; alla fine sono più forti loro”


lunedì 11 giugno 2012

Più forti del sisma: solidarietà attiva



Dopo aver contribuito a creare la Rete Solidale che ci ha permesso di assistere le comunità mantovane più colpite dal terremoto, prosegue il nostro progetto di sostegno: a Pegognaga, a partire dallo scorso venerdì, 8 giugno, il Collettivo animerà per i più piccoli i pomeriggi e alcune serate attraverso attività didattiche, escursioni e laboratori fino alla chiusura del campo prevista per la fine della prossima settimana. 

Riteniamo indispensabile avere un occhio di riguardo per l’animazione dei più piccoli, già avviata e sostenuta da numerosi volontari e volontarie nelle due settimane precedenti, considerando il valore benefico ed educativo del momento del gioco e dell’aggregazione. Un territorio non si ricostruisce solamente riedificando gli edifici storici, abitativi o lavorativi ma anche attraverso la ricostruzione di comunità dove nessuno venga escluso e dove ritrovare nei momenti di socialità una forza in più per reagire alla sciagura del terremoto e alla crisi.

E’ in questi momenti di difficoltà e di retorica vicinanza delle istituzioni, le stesse che prima piangono gli operai senza tutele  e poi aboliscono l’articolo 18 dello statuto dei lavoratori, che crediamo nella forza di una frase che idealmente ci rappresenta: “diamo tutti qualcosa, per evitare che pochi debbano dare tutto”







Per maggiori informazioni:


.Spazio Sociale "LaBoje": http://www.articolozero.org/2012/06/sisma/


mercoledì 2 maggio 2012

Pedalata della Memoria - FOTO e ringraziamenti-

Vogliamo ringraziare i partecipanti all'iniziativa "Pedalata della Memoria", nella speranza di essere riusciti a raggiungere lo scopo della condivisione della conoscenza storica. Avere visto persone di tutte le età partecipare a questa iniziativa restituisce il senso più profondo della Resistenza e della tragedia a cui ha posto fine: intergenerazionale, di tutti, è stata la Resistenza così come lo deve essere il suo ricordo. Per chi ha conosciuto la violenza del nazifascismo, per chi invece ha bisogno di imparare a conoscere la storia. E' stato un piacere organizzare un evento all'insegna del recupero della memoria storica locale e grazie all'incrocio di più dati siamo venuti a conoscenza, tra le altre cose, dell'esistenza di un partigiano, più per convenienza che per convinzione, che forse proprio partigiano non era.
La nostra terra, l'Oltrepò in particolare, è stata interessata dal fenomeno della Resistenza e sebbene fossero molto più esposti che in montagna, uomini e donne della nostra terra non hanno esitato, questi sì sinceramente, a rischiare (o dare) la propria vita per difendere la libertà e la giustizia sociale dopo vent'anni di soprusi subiti.
I resoconti della Prefettura del fascio di Mantova li ricordano nelle cronache come "ribelli", "banditi", "nemici", noi li ringraziamo e preferiamo chiamarli fratelli partigiani.

Una comunità senza memoria, non ha futuro.
Antifascisti sempre.

domenica 22 aprile 2012

"Achtung Banditen!" - Pedalata della Memoria a San Benedetto Po e dintorni

 In occasione del 67esimo anniversario della Liberazione, il collettivo Luna Storta organizza una pedalata della memoria per ripercorrere insieme il periodo della Liberazione del nostro Paese partendo da fatti legati alla nostra comunità. 

Una ginnastica dolce, per il fisico e per la mente, con il mezzo simbolo della Resistenza: la bicicletta. Un percorso interamente pianeggiante di circa 12 chilometri per permettere a grandi e piccini di riflettere insieme sull'atrocità della guerra e della dittatura, sull'abominio dei rastrellamenti e delle rappresaglie e sulla fatica e il coraggio di una Liberazione dalla dittatura fascista e dall'occupazione nazista, avuta a caro prezzo.

La Liberazione è stata frutto del sacrificio di donne e uomini comuni, e così intendiamo ricordarla ed onorarla: da persone comuni promuovere una riflessione sulle aspirazioni, i sacrifici, le paure e la forza che hanno contraddistinto queste persone.

E questi sentimenti ben rappresentano, sebbene in un contesto apparentemente differente, lo stato d'animo con il quale la nostra società oggi è costretta a convivere. Difendere e promuovere la memoria della Resistenza come opportunità di riflessione e d'azione per il presente.


"Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra costituzione"
P. Calamandrei

Collettivo Luna Storta


Percorso della pedalata:
ore 10:00 Ritrovo: presso arci "1 maggio"
10:10 Introduzione e Partenza
10:20 Prima tappa: via Ferri, assalto squadrista alla cooperativa di consumo
10:30 Seconda tappa: via Ferri, il Comune, lapide dei partigiani fucilati
10:45 Terza tappa: Mirasole, lapide per Tullio Mozzini, caduto partigiano (?)
11:05 Quarta tappa: Bardelle, lapide operazione "Harryng"
11:30 Quinta tappa: monumento di San Benedetto Po, deposizione della corona e discorso delle autorità.



Altri eventi in occasione della ricorrenza:

- Martedi 24/04, Mantova, presso Spazio Sociale "LaBoje!", ore 17.30 
workshop antifascista "PartigianAttack!": chiaccherata sulle pratiche antifasciste diffuse e condivise e laboratorio produzione collettiva di stencils tematici.

- Martedì 24/04, Mantova, presso Spazio Sociale "LaBoje!", ore 21.30
concerto partisan – freestyle – rap battle con dj Malatesta + DrowningDog 

- Mercoledì 25/04, Mantova, presso arci "Virgilio", ore 12.00
festa della Liberazione di Arci Virgilio in collaborazione con A.N.P.I Mantova e la partecipazione di Arci Dallò. Pranzo con un ricco menù a prezzi popolari. A seguire il saluto del Presidente A.N.P.I. provinciale Rodolfo Rebecchi e il concerto di  Isaia e l’orchestra di Radio Clochard

- Mercoledì 25/04, Pegognaga, presso arci "CASBAH", ore 18.00
grigliata antifascista in collaborazione con A.N.P.I. Pegognaga

- Giovedì 26/04, Mantova, presso sala degli Stemmi (via Frattini), ore 16.00
seminario Storie di Resistenza e collaborazionismo tra le province di Brescia e di Mantova organizzato dall'Istituto Mantovano di Storia Contemporanea e A.N.P.I. Provinciale Mantova

- Giovedì 26/04, San Benedetto Po, presso arci "1 Maggio", ore 20.45
rappresentazione teatrale La scelta. E tu cosa avresti fatto? di Marco Cortesi e Mara Moschini organizzato dal circolo LIBERArci

- Sabato 28/04Mantova, presso l’Archivio di Stato (via Dottrina Cristiana) ore 10.30
seminario I falsi storici. A proposito dei falsi diari di Mussolini organizzato dall'Istituto Mantovano di Storia Contemporanea.

giovedì 16 febbraio 2012

LA VALLE NON SI ARRESTA: solidali con i NOTAV

Il 12 febbraio si sono svolti nelle città di Ivrea, Saluzzo, Cuneo, Alba, Alessandria i presìdi di solidarietà rispettivamente per Luca, Giorgio, Tobia, Jacopo e Mambo; alcuni degli attivisti NOTAV per cui è stato disposto l'arresto in seguito agli scontri svoltisi il 3 luglio 2011 in occasione della manifestazione nazionale. 
Per questi ragazzi, il direttore del carcere, Pietro Buffa, ha disposto il trasferimento per favorirne l'isolamento e scoraggiare l'ondata di solidarietà che questi arresti avevano suscitato nel torinese e in tutta Italia nonostante la neve e le temperature polari.
Nonostante un martellamento mediatico in cui il movimento NOTAV è stato condannato e calunniato, anche per bocca di esponenti dei partiti politici che sostengono la colossale opera ferroviaria, sentiamo l'esigenza di prendere le distanze da una logica acritica che vuole imporre la distinzione tra “buoni e cattivi” e che riassume i ventitrè anni di lotta di una intera valle in qualche ora di scontri, come se nessun evento, come ad esempio la militarizzazione della valle e i mezzi cingolati nelle strette vie di montagna, avessero alzato la tensione nella popolazione valsusina e negli italiani che solidarizzano coi NOTAV. 

Possiamo anche credere alla verità ufficiale e fingere che non ci sia mai stato lo sgombero della Libera Repubblica della Maddalena il 27 giugno 2011 o il dispiegamento di tremila agenti con annessi lacrimogeni da guerra e mezzi blindati per incutere paura nei cittadini della Val di Susa e fermare la popolazione che si oppone alla costruzione del tratto ferroviario.


Siamo sgomenti di fronte alla decisione presa da uno Stato liberale, democratico, un “faro della democrazia” sempre pronto a difenderla e ad esportarla con le armi in Afghanistan come nelle valli piemontesi, ma che dimentica che per esercitarla serve ascoltare e rispettare la volontà delle popolazioni su cui governa.

Siamo sgomenti di fronte alla decisione dei vari governi di ridurre ad un problema di ordine pubblico una lotta che da ventitrè anni coinvolge, mobilita migliaia di cittadini ma che riguarda milioni di persone quanti
sono i cittadini italiani.

Problema di “ordine pubblico” diventa dunque il diritto alla salute, il rispetto dell'ambiente, in modo diretto, e implicitamente il diritto all'istruzione gratuita e di qualità, ad una sanità pubblica accessibile, alla pensione, al salario minimo e all'edilizia popolare visto lo sperpero di risorse che provoca il TAV.

Uno “sviluppo” fatto di retorica e colate di cemento, senza criterio nè programmazione, che per gli interessi di pochi toglie ai più. Viene di fatto cancellata la possibilità di un modello di sviluppo che rifiuti le grandi opere e che piuttosto migliori il precario equilibrio idrogeologico del territorio italiano e incentivi la preservazione del patrimonio culturale e artistico nazionale: tutto ciò si tradurrebbe in nuovi posti di lavoro e un indotto favorito dal turismo che potrebbero compensare di gran lunga questa costruzione inutile e invasiva.

Dire NO al TAV significa dire NO ad un intero sistema di sfruttamento e di interessi politico-economici che cancellano, di fatto, la democrazia. Con la galera quei ragazzi di cui sopra espiano anche la cecità, 
l'indifferenza e il perbenismo della nostra società oltre che la coerenza che ha sempre dimostrato il movimento di cui fanno parte. 
 Se battersi per un modello di sviluppo equo e giusto, che rispetti l'ambiente, la salute e i diritti di tutti è un crimine, ci dichiariamo colpevoli: solidali e complici con Luca, Giorgio, Tobia, Jacopo e Mambo e tutti/e gli/le altri/e


LA VALLE NON SI ARRESTA

E I NOTAV NON SONO SOLI... OVUNQUE

Ragazzi e ragazze del
Collettivo Luna Storta


sabato 28 gennaio 2012

"Fa.Sin.Pat. - La Fabbrica Senza Padroni" cena - proiezione - dibattito

È da qualche tempo ormai che assistiamo sempre meno distrattamente a quelle vicende che, finchè stanno dietro lo schermo di una TV ci arrivano ovattate, o peggio non ci arrivano affatto.
Provando a dare un nome a quello che ci sta succedendo la chiameremmo consapevolezza.
Consapevoli di una crisi che sta fornendo l'alibi ideale ai datori di lavoro per far perdere migliaia di posti di lavoro, delocalizzando, con annessi costi sociali che questo comporta, o, nel peggiore dei casi, per far perdere la dignità ai lavoratori con spregevoli ricatti, abbiamo deciso di non accontentarci dei teatrini, a cui assistiamo ogni giorno, tra nomi “illustri”.
Uno su tutti: Marchionne.
Il “passo avanti” che doveva essere un'eccezione (nelle parole anche di una consenziente parte di “sinistra”, ma mai nelle intenzioni), cioè il contratto sul calco di quello Pomigliano d'Arco, è stato assunto come regola dal primo gennaio 2012 in tutti gli stabilimenti FIAT e IVECO italiani. Suzzara inclusa.
Marchionne ha avuto modo di confermare nei fatti cosa realmente significhino le parole “passo avanti”, “competitività”, “produzione”, “efficienza”: licenziamenti/assunzioni arbitrari, divieto di sciopero, di malattia, orari dei turni da fine '800.
L'estromissione dell'unico sindacato dissidente, la FIOM, è solo l'ultimo gesto a dimostrazione di quale sia, delle due, la parte che non vuole assumersi le proprie responsabilità.
Oltre ad esprimere la nostra solidarietà a chi ha deciso di non cedere a questa violenza avallata dallo Stato ci siamo confrontati e impegnati nella ricerca di una soluzione alla crisi che rifiuti categoricamente l'arroganza e il carattere autoritario del contratto di lavoro sul modello di Pomigliano: l'autogestione operaia e il modello cooperativo.
Già in Argentina, abbiamo potuto constatare, ha permesso a diverse realtà di migliorare le condizioni di lavoro, di salario, di generare nuova occupazione, restituendo dignità, consapevolezza e unità ai lavoratori e alla comunità, non più numeri ma di nuovo persone.
Siamo consapevoli, date le dimensioni dello stabilimento di Suzzara, delle problematiche in cui sicuramente si incorrerebbe, ma se dall'altra parte l'unica scelta al licenziamento dovesse essere la perdita della dignità e la schiavitù legalizzata, riterremo più che legittima la ricerca di una soluzione che risponda alle esigenze di chi con quel lavoro mantiene i propri figli.
Collettivo  Luna Storta
Collettivo THE FOG

DETTAGLI DELLA SERATA
Presso arci CASBAH, Pegognaga (MN), sabato 28 gennaio


CRISI. Uscita IN Sicurezza
L'autogestione operaia e il modello cooperativo per un equo modello di sviluppo.


dalle ore 20.00
Cena di autofinanziamento in compagnia del regista.
Menù, anche vegetariano su richiesta, a 10 € (bere escluso)
Parte del ricavato sarà devoluto alla cassa Fiom per la disoccupazione 

dalle 21.15
Proiezione del documentario "Fa.Sin.Pat. - La Fabbrica Senza Padroni. 
Una Storia di Riappropriazione" di Marco Semenzin

dalle 22.00
Dibattito "il modello Marchionne e la democrazia del lavoro; la riappropriazione e l'autogestione"
Intervengono: Marco Semenzin, un rappresentante sindacale FIOM Iveco e un esponente Legacoop
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PRENOTAZIONI ENTRO SABATO 28/01

INFO E PRENOTAZIONI
Adriano 334/2960673
Matteo 349/1027024

mercoledì 18 gennaio 2012

SALA POLIVALENTE? ASSEMBLEA PUBBLICA!

Pronti? Via!
Il costituente comitato per la sala polivalente "CI TENGO", di cui facciamo parte, ha indetto assemblea pubblica per il giorno venerdì 20 gennaio alle ore 21:00 presso la (ironia della sorte) Sala Polivalente (?) della Casa di Riposo di San Benedetto Po.
Privati cittadini e associazioni verranno invitati ad esprimere il proprio parere e le proprie idee: abbiamo bisogno di ritornare a parlarci e a confrontarci per capire in che modo vogliamo intraprendere la "CONQUISTA" della Sala Polivalente.

Come sfruttare questa cattedrale nel deserto? Mancano soldi? Altri fondi (466mila euro per la casetta IAT) si potevano spendere diversamente? Fino a che punto c'entra il Patto di Stabilità? E' dal 2006 che c'è la crisi? Quando, invece, comincia la volontà politica? Si parla solo di soldi o, anche e soprattutto, di un tessuto sociale che viene lasciato lentamente morire? Favoriamo il turismo, ma per chi? Preferiamo accontentare chi visita il paese una volta nella vita, piuttosto di chi ci abita e lo vive? L'aggregazione giovanile e l'integrazione le faremo dentro la casetta IAT?

Non siamo a Voyager nè a Kazzenger ma anche di misteri parleremo, date le tante risposte rimaste in sospeso.
Diamo il nostro contributo, partecipiamo e passiamo parola.
PROSSIMO APPUNTAMENTO
VENERDI' 20 GENNAIO, ORE 21:00, SALA POLIVALENTE DELLA CASA DI RIPOSO

I ragazzi e le ragazze del
Collettivo Luna Storta