giovedì 1 dicembre 2011

1 dicembre. Giornata mondiale della lotta all'AIDS

I nemici più pericolosi, gli avversari più temibili, dopo l'ignoranza, sono quelli che dimentichiamo di avere. Fortunatamente i numeri ci vengono in aiuto: trentaquattro milioni di malati nel mondo; una cifra record dovuta al crollo delle morti, grazie ai progressi della medicina, per chi è affetto da AIDS.


Se, a livello mondiale, la cifra dei malati è ai massimi storici, i nuovi contagi hanno registrato la flessione più significativa dal 1997: una diminuizione del 21%, così come il calo delle morti tra il 2005 e il 2010 sul totale dei malati. Nonostante ciò il virus continua ad uccidere e ogni anno questa infezione miete, ancora, 1,8 milioni di vite.


Il nostro territorio non è immune da quella che è stata definita la "peste del XXI secolo": si registrano, infatti, nel mantovano 35 nuovi casi ogni anno con percentuali in leggera crescita dei sieropositivi (2,5%, quest'anno) in linea con la crescita media regionale. In assenza di un fantomatico vaccino in grado di renderci immuni dal virus, la cosa migliore e più logica da fare, visto l'allungamento dell'aspettativa di vita dei malati e la loro crescita sensibile che determina un'aumento di rischio per tutti, sarebbe incentivare una politica di prevenzione soprattutto tra quelle generazioni che non hanno vissuto l'emergenza "epidemia" tra il 1987 e i primi anni duemila: i più giovani.


In questo contesto, in cui la prevenzione permetterebbe anche un notevole risparmio di denaro pubblico oltre che di sofferenza (un malato annualmente costa al servizio sanitario 8-10 mila euro, organizzare assemblee con esperti e distribuire preservativi e depliant, molto meno), lo Stato decide oramai da qualche anno di tagliare i finanziamenti pubblici alla ricerca scientifica e biomedica e, soprattutto, cosa ancor più grave, di cancellare il piano nazionale di lotta all'AIDS del Ministero della Salute.


E' solo grazie alle associazioni dislocate sul territorio, ad alcuni professori e ai numerosi volontari che sopravvive una cultura della prevenzione, della sensibilizzazione e dell'educazione sessuale che si oppone in maniera netta agli interessi delle case farmaceutiche che, solo in Italia, possono contare su sessantamila clienti "finchè morte non li separi" per i farmaci retrovirali (quelli, cioè, che si usano per rallentare gli effetti del virus quando lo si è già contratto e che rappresentano un "Affare", con la "A" maiuscola per le multinazionali).


E' chiaro, dunque, che, in questa quotidiana lotta senza quartiere alla malattia e agli interessi economici di pochi, tutti siamo chiamati ad assumerci la nostra parte di responsabilità civile.


Grazie, infatti, ad alcune associazioni, sul nostro territorio, gli incontri tenuti all'interno di assemblee nelle scuole medie superiori permettono a ragazze e ragazzi di prendere coscienza e di entrare in confidenza con la tematica.




Il compito di noi "giovani adulti", all'interno di questo contesto, non può essere quello di starcene con le mani in mano. Proprio per questo abbiamo deciso di partecipare attivamente al passaggio simbolico di testimone della consapevolezza agli studenti delle scuole medie inferiori partecipando all'iniziativa tenutasi tra Via Roma e P.zza Sordello, questa mattina, e realizzando un video in collaborazione con la Fondazione Malagutti Onlus (fondazionemalagutti.onlus.it) e ALFAOMEGA Associazione Volontari (alfaomega.onlus.it) di Curtatone a breve disponibile anche su Youtube.


Per condividere informazione e consapevolezza non è mai troppo presto. Semplici gesti possono fare in modo che non sia troppo tardi.
I ragazzi e le ragazze del 
Collettivo Luna Storta

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