giovedì 22 dicembre 2011

ApeAssemblea - la Sala Polivalente non è un miraggio -

Siamo ormai agli sgoccioli del 2011 e la maggior parte delle previsioni degli economisti vedono all'orizzonte per il nostro Paese, e non solo, un “periodo di stagnazione”.
Anche gli ultimi che parlavano di “Italia che non sente la crisi” o la “recessione”, come va di modo chiamarla, si sono dovuti arrendere. E per usare un francesismo per descrivere la situazione “cambiano i cazzi, ma i culi son sempre quelli” dato che, attraverso la sospensione della democrazia, nel nostro Paese ora governano direttamente le banche, attraverso SuperMario Monti.
Cercando di rimanere sul pratico a poco sono servite le pacate proteste dei sindaci per i tagli subiti dagli enti locali; il governo ha proseguito per la sua strada costringendo i comuni ad osservare il cosiddetto Patto di Stabilità, congelando così tutti gli eventuali attivi dei comuni, e San Benedetto Po non fa eccezione. L'ultimazione di una delle priorità, come recita il programma elettorale del 2011della lista “Uniti per Crescere”,  ha subìto l'ennesimo rallentamento, ciò non toglie che nemmeno senza Patto di Stabilità da rispettare, nei cinque anni precedenti , si siano mai fatti grandi sforzi per ultimarla.
Nonostante la “congiuntura economica” sfavorevole o, forse, proprio per questo ci siamo accorti di non essere disposti a lasciar andare tutto in malora per aspettare le scialuppe  della BCE. Abbiamo un'idea diversa di superamento della crisi e senza essere rinomati economisti chiediamo di essere ascoltati. Crediamo, anche memori di quel che è la storia, che dai periodi di crisi nascono i più grandi pericoli così come le più grandi opportunità. Negli ultimi anni si è deciso di tagliare senza pietà su istruzione, cultura, diritto allo studio, mobilità, sostegno ai disabili, percorsi di integrazione e di privatizzare le maggiori fonti di reddito dello stato. 


Abbiamo visto con i nostri occhi come, in meno di una settimana, i fatti di Firenze (un neonazista uccide tre senegalesi e ne ferisce altri due), Torino (ultrà e cittadini incendiano un campo nomadi con un pretesto fasullo) e Verona (un tredicenne cingalese viene preso a sprangate da una banda di ventenni) siano un primo assaggio di quel che intendiamo, quando si parla di “vuoto culturale”, “politica dell'odio e della paura”, “speculazione sull'ignoranza”. Per questa serie di convinzioni ed eventi crediamo sia doveroso per i cittadini e per le istituzioni promuovere un'energica inversione di tendenza, cosa che risulterebbe di straordinario valore sociale; ciò però prescinde dal portafoglio, ma non dalla volontà. Sicuramente il referendum è stato di grande aiuto in tutto ciò: il lato positivo che siamo riusciti a recuperare dalla crisi, la partecipazione diretta della gente, l'entusiasmo nel poter incidere personalmente sul processo democratico. E anche sull'onda lunga della vittoria referendaria possiamo ribadire che non ce la sentiamo di riporre nel cassetto la nostra voglia di partecipare e di dare vita alla sana, chiassosa e argomentata esperienza di paese.

Per questo abbiamo indetto un'assemblea-aperitivo per venerdì 23/12 con le associazioni potenzialmente maggiormente interessate per fare il punto della situazione e decidere come incidere concretamente e rendere attivo un percorso partecipato, fatto su misura per la nostra comunità attraverso la tanto attesa apertura e l'utilizzo della sala polivalente antistante al supermercato Sisa, in via Montale. Vogliamo suscitare un dibattito intergenerazionale e interculturale dove dai grandi ai piccini, dai residenti storici agli ultimi arrivati si possano soddisfare le esigenze di un vivere esemplare fatto di conoscenza, solidarietà, dialogo e collaborazione.

Per noi la Sala Polivalente non è un miraggio.

Appuntamento il venerdì 23/12 dalle 19:30 presso l'arci “1 maggio” di San Benedetto Po  





"Se il bambino vive nella critica, impara a condannare
Se il bambino vive nell'ostilità, impara a litigare
Se il bambino vive nella paura, impara ad essere apprensivo
Se il bambino vive nel ridicolo, impara la timidezza.
Se vive nell'ipocrisia, impara la doppiezza
Se vive nella meschinità, impara la vigliaccheria
Se vive nei capricci, impara l'intolleranza
Se vive nella superficialità, impara l'indifferenza
Se vive nella lealtà, impara la correttezza
Se vive nella condivisione, impara la generosità
Se vive nell'incoraggiamento, impara la fiducia
Se vive nella tolleranza, impara la pazienza
Se vive nella franchezza impara la verità
Se vive nell'onestà impara la giustizia
Se vive nell'amore impara ad amare
E a costruire per tutti un mondo migliore"

Dorothy L. Nolte
I ragazzi e le ragazze del
Collettivo Luna Storta

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