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alcuni dei grandi sponsor
del TAV: Cota, Bersani, Monti |
Capita di sentire, in Valsusa come nel resto d'Italia, ovunque siano previste grandi opere, le parole come "progresso", "sviluppo", "crescita", "democrazia" e "futuro" spesso ripetute da chi governa, governo “tecnico” incluso.
Viene spontaneo, vedendo quel che ci circonda, chiedersi se queste persone intendano per "progresso" forse quello fatto dalla criminalità organizzata (e dalle aziende da essa controllate a caccia di appalti pubblici) nel nord Italia con i vari consigli comunali indagati o sciolti per infiltrazione mafiosa;
che forse per "sviluppo" intendano quello avuto dalla truffa del project financing che permette ad aziende private, che partecipano ai guadagni provenienti dalla gestione delle grandi opere, di scaricare i propri debiti sul debito pubblico nazionale;
che per "crescita" intendano quella della bolla speculativa nazionale ed internazionale di privati (politici e non), società e banche intorno alle cifre astronomiche dei finanziamenti pubblici alle grandi opere che sono inutili, dannose e che non ci possiamo nemmeno permettere.
E’ lecito chiedersi se la lezione di “democrazia” di questi professori passi per l’utilizzo di armi chimiche illegali, caccia alla popolazione civile residente, fermi e controlli arbitrari perché è questo quello che le persone subiscono quotidianamente vivendo in quella Valle. Forze dell’ordine schierate democraticamente a tutela di decisioni già prese senza alcun coinvolgimento né considerazione dei cittadini, senza alcuna considerazione degli effetti nefasti dei progetti che, dati e cifre alla mano, favoriscono solo gli interessi di chi deve costruire queste opere.

Seguendo questo ragionamento non è difficile intuire come il “futuro” che questi tecnici vedono per noi sia di sacrifici quando si parla di garantire i diritti ( vedasi i tagli alle pensioni, alla scuola, all’università, agli enti locali), e grigio come il cemento armato quando si parla di “crescita” ed “opportunità”.
Abbiamo, come cittadini, nessuno escluso, anche la responsabilità delle scelte su cui decidiamo di non prendere posizione e la necessità di riprendere a parlare delle cose da cui davvero dipendono la salute e la felicità delle nostre vite: una civiltà non può esistere senza la tutela delle proprie risorse, e questo richiede una presa di coscienza da parte di ciascuno di noi da subito. Non possiamo aspettare che sia troppo tardi.
Difendere i territori, la pubblicità dell’acqua, i diritti, l’equità e la giustizia sociale per tutti e per tutte deve essere fatto con grande senso di responsabilità e pacifica determinazione. Quello che da venti anni troviamo in Valle di Susa, e che l’assenza di reale volontà di dialogo da parte dello stato italiano vuole far passare come criminale, è la coerenza e l’incorruttibilità con cui amministratori locali e reti di privati cittadini portano avanti la propria lotta nell’interesse di tutti, diventando Esempi di condotta per ciascuno e ciascuna di noi. Esprimiamo perciò ferma e piena solidarietà a ciascuno e ciascuna dei Notav arrestati in questi giorni.
Perché le nostre vite finiscono quando tacciamo di fronte alle cose veramente importanti.
Perché tutte le lotte sono la stessa lotta.
Ragazzi e ragazze del
Collettivo Luna Storta